Il carbammato di etile, o uretano, è  il composto chimico che deriva dalla unione fra una molecola contenente il gruppo carbammidico (NH2-CO-R) e l’alcole etilico.
Il carbammato di etile (estere etilico dell'acido carbammico) è un composto che si forma naturalmente nelle bevande alcoliche fermentate come birra, vino e in particolare in acquaviti di frutta con nocciolo.

Il principale precursore dell’uretano è l’urea che si forma durante la fermentazione alcolica come metabolita dell’arginina, uno dei più abbondanti  aminoacidi contenuti nel mosto ed è utilizzato dai lieviti come nutriente. Nella cellula di lievito sono presenti vari enzimi che possono produrre, partendo dall’arginina, vari composti fra i quali il carbamil-fosfato, l’aminoacido citrullina e l’urea. Tutti questi composti contengono il gruppo carbammidico. Risulta opportuno, nei limiti del possibile, orientarsi sull’impiego di lieviti basso-produttori di urea. L’aggiunta di certi aminoacidi (soprattutto arginina) e di sali ammoniacali nei mosti, può favorire la formazione di urea.
Se il valore di urea è elevato esiste la possibilità di aggiungere ai vini l’ureasi, un enzima che idrolizza l’urea ad acido carbonico e ammoniaca.
 
La determinazione avviene mediante estrazione in fase solida e successiva quantificazione in GC-MS (gascromatografia con detector a spettrometria di massa).
 
Alcuni stati hanno fissato dei limiti di legge per l’EC in risposta alla decisione della FAO e dell’OMS di definire valori di riferimento in alcune bevande alcoliche e della FDA di raccomandare un limite volontario nei vini. I limiti (di legge o volontari) sono differenziati per tipologia di matrice.

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